E' un sabato pomeriggio di fine novembre, con un gruppo di amici siamo arrivati tra le colline di Santo Stefano di Valdobbiadene, provenienti dalla nostra Toscana e vorremmo bere del buon prosecco.
La scelta è caduta subito su un'azienda che avevamo già visitato un paio di anni prima e ci aveva molto colpito, Casa Coste Piane con il suo Prosecco sur lie.
Come due anni prima Loris Follador, il proprietario-filosofo ci accoglie nella sua casa in una bellissima stanza attraversata da un caratteristico tavolone di legno a cui sono collocate delle altrettanto belle sedie in legno. In un angolo scintilla un camino acceso e noi ci accomodiamo e ci sentiamo subito a casa.
Loris scende un attimo in cantina e dopo poco torna con 2 magnum del suo vino, il Prosecco ora divenuto DOCG e non più sur lie (i francesi non vogliono che si usi questa espressione) ma "naturalmente frizzante". In sostanza il vino è sempre il solito e se ne frega di quello che sta scritto sull'etichetta. Di un bel colore giallo paglierino e con una torbidità che si accentua sempre di più mano a mano che la bottiglia finisce (e ciò avviene molto velocemente, vi assicuro).
Ma con un vino del genere bisogna mangiare qualcosa e allora partiamo con della soppressa fatta dallo stesso Loris, veramente ottima in abbinamento con il vino. E poi del vero radicchio trevigiano cotto sulla brace, polenta bianca sempre cotta sulla brace, soppressa alla brace, tutto veramente ottimo.
E poi finito di bere il suo prosecco Loris ci fa assaggiare un paio di rossi senza sapere di cosa si trattasse, un Valpolicella ed una Grenache della Languedoc; naturalmente non li abbiamo indovinati.
E per finire in bellezza una degustazione di distillati di frutta e di rum agricolo bianco prodotto da un amico di Loris.
Alla fine, esausti ma molto soddisfatti, abbiamo caricato in macchina un po' di bottiglie e ci siamo diretti di ritorno verso Conegliano.
Nel mezzo a tutto queste delizie, Loris ci ha raccontato storie, ci ha spiegato e fatto rivivere le tradizioni contadine della sua terra, ci ha intriso con la sua filosofia e ci ha portato a capire il suo vino, un prodotto che trasmette l'anima di chi lo produce, le sue convinzioni, che rispecchia il territorio da cui proviene e che, mi permetto di aggiungere, riesce a convincere che il prosecco non è solo un vino da aperitivo o una moda ma molto di più, un territorio, un vino capace anche di evolvere con gli anni, un ottimo compagno per i nostri pasti.
Mi viene in mente una scena di Jurassic Park quando il prof. mostrando un artiglio di Velociraptor dice ad un bambino grassoccio, che aveva scambiato i dinosauri per grossi tacchini, che dopo aver visto quello non guarderà più gli uccelli con gli stessi occhi di prima; ebbene dopo aver assaggiato questo prosecco non berrete più queste bollicine con gli stessi preconcetti di prima ma vi aspetterete sempre qualcosa di più, di diverso; e ora sapete anche dove trovarlo.
P.S. naturalmente anche nella nostra enoteca.....
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