sabato 27 febbraio 2016

Un grande Benvenuto al Brunello di Montalcino 2011

UN POMERIGGIO NEL CUORE DELLA TOSCANA
Come ogni anno anche in questo 2016 io e Bianca siamo andati nella piccola e splendida Montalcino per conoscere meglio un nuovo amico, questo Brunello di Montalcino 2011. Ad accompagnarlo c'erano anche i suoi due degni compari, il Rosso di Montalcino 2014 ed il Brunello di Montalcino Riserva 2010. Eravamo molto curiosi di incontrare queste tre espressioni di 3 annate molto differenti, ma sicuramente di grande interesse. Perché questo è il  bello del vino, che ogni annata è  un discorso a se stante, espressione di un terroir unico, inimitabile e quasi sempre irripetibile.
Le aspettative erano tante per questo 2011, un annata con un compito molto difficile, non fare rimpiangere la splendida 2010. Impossibile? Chi può  dirlo!
Ma veniamo agli assaggi,naturalmente non abbiamo provato tutti i vini e quindi parleremo di quelli che ci hanno colpito di più.


ROSSO DI MONTALCINO 2014
Il Rosso di Montalcino 2014 si è rivelato come previsto un po' sotto tono rispetto alle precedenti annate. Le piogge che hanno segnato la seconda metà di Settembre e le prime settimane di Ottobre 2014 sono la spiegazione di questi vini. Il colore è un bel rosso rubino chiaro, brillante perché non manca certo l'acidità. Il naso è caratterizzato da tanti piccoli frutti rossi freschi, a volte leggermente acerbi e da note floreali e balsamiche. Il principale problema di questi vini è la mancanza di estratto, di corpo e di persistenza. I Migliori assaggi sono stati La Mannella, Lambardi, Lazzaretti, Lisini, Tassi-Franci Franca, Le PotazzineArmilla, Collemattoni, produttori in grado di dare un buon equilibrio ai vini ed una certa eleganza.


BRUNELLO DI MONTALCINO 2011
Il Brunello 2011 è stata invece una sorpresa. Annata non facile a causa del grande caldo di Luglio e dalla carenza di piogge estive che ha spesso portato a delle vendemmie anticipate. Il livello non è come nel 2010, ma molto eterogeneo. Nel 2010 lo standard era molto simile e alto in quasi tutti i vini.
Nel 2011 si sono viste maggiormente le differenze tra i produttori ed alcune aziende hanno un poco deluso mentre altre sono riuscite a produrre dei grandissimi vini, a livelli forse anche più alti del 2010.
I migliori assaggi sono stati:
- Le Ragnaie selezione "Fornace", un vino incredibile, con un naso infinito di piccoli frutti rossi, fiori, note balsamiche, spezie dolci, erbette aromatiche il tutto intriso di una finezza unica. E la bocca si è rivelata anche migliore, un vino pieno, avvolgente, elegante in cui la tannicità è accompagnata da una freschezza viva e da una grande beva. La persistenza è lunghissima ed il finale di bocca pulito ed elegante. Tanto di cappello.
- Tassi Franci Franca selezione Tassi, un naso complesso e fine che spazia dalla frutta matura a note boisé, minerali e spezie dolci. In bocca una bella freschezza, un tannino piuttosto aggressivo, un buona speziatura ed una gran finezza, eleganza e persistenza.
- Armilla, un Brunello che si racconta con note balsamiche, erbette aromatiche, spezie dolci e piccanti, piccoli frutti rossi non ancora maturi. In bocca è di corpo, tannico, fresco vivo, molto pulito, fine e persistente.
- Il Marroneto Selezione Madonna delle Grazie, all'olfatto fine e schietto con netti sentori di fragoline di bosco, lamponi, rose rosse, spezie dolci e sul finale la nota boisè. In bocca è un succoso nettare di gran struttura, freschezza, tannino vellutato, grande beva, infinita persistenza e finale pulito che invoglia a berne un altro bicchiere.
Altri grandi Brunelli sono stati  La Mannella (entrambi molto validi), Lambardi, Lazzeretti, Lisini, Pinino, San Lorenzo, San Giacomo, Tiezzi, Le Potazzine (elegante e potente), Albatreti (un bel vino granato con tanta frutta matura, spezie, strutturato e molto pulito), Collemattoni (naso incredibile e buona bocca), Fattoi (strutturato e fresco che invoglia ad un successivo sorso), Fuligni, Il Poggiolo (molto sopra le righe il Terra Rossa).


BRUNELLO DI MONTALCINO RISERVA 2010
Se i Brunello 2011 erano già espressivi e piacevoli, le riserve 2010 si sono dimostrate un poco più austere e avranno bisogno di affinare ancora qualche anno per poter esprimere al meglio le grandi potenzialità di questa annata.
Il 2010 è stata l'annata perfetta climaticamente con un'estate calda ma non torrida, piogge estive abbastanza frequenti ed un tempo caldo e secco nel periodo vendemmiale.
- Lisini tanta frutta e fiori al naso, sentori balsamici e piccole note boisè e di spezie. La bocca è di grande impatto, piena, un tannino molto potente, un'estrema freschezza ed un finale lunghissimo rendono questo vino piacevole e con un grande potenziale di invecchiamento.
- Tassi-Franci Franca al naso si presenta con sentori di piccoli frutti rossi (fragole e lamponi), note minerali, floreali, balsamiche. In bocca denota una grande eleganza, una buona freschezza ed una lunga persistenza.
- Fattoi ci racconta di spezie, frutta matura, note balsamiche al naso; in bocca colpisce la grande freschezza, il tannino possente ma soprattutto la facilità di bevuta. Un bicchiere chiama quello successivo ed alla fine la bocca resta pulita.
Da segnalare anche Collemattoni (grande potenza),  Corte dei Venti (complesso e molto fresco), Fornacina, Il Poggiolo (elegante e lungo), La Magia (interessanti note di arancia rossa e di erbette al naso e gran corpo).


CONCLUSIONI
Anche quest'anno Benvenuto Brunello è stata una piacevole esperienza, dovuta al fatto che siamo stati a Montalcino il lunedì pomeriggio. Come ci è stato raccontato la calca eccessiva di domenica e lunedì mattina ha reso quasi impossibile degustare i vini.
Forse è giunta l'ora di rivedere un poco la location, di ampliare gli spazi e di selezionare maggiormente i partecipanti, magari dedicando una giornata ai soli operatori del settore ed un'altra agli appassionati.
La possibilità di assaggiare i vini con i produttori è sempre piacevole ed educativa così come è sempre piacevole visitare la piccola Montalcino e sorseggiare il suo grande Sangiovese.

giovedì 4 febbraio 2016

Espressioni di Montecucco 22-01-2016

Come soleva dire Goethe, "la vita è troppo breve per bere vini mediocri", e quindi anche questa volta abbiamo preso alla lettera le sue parole e ci siamo versati nel bicchiere un sorso di Toscana (strano direte voi) con una scorza di Maremma ed un pizzico di Montalcino (non siamo impazziti, non temete!!).

Ma partiamo dall'inizio, dal Montecucco, quel territorio che si estende dalle pendici del Monte Amiata in quella fascia di terra compresa tra il fiume Orcia a Nord e lo scansanese a sud, in pratica la zona compresa tra le DOCG Brunello di Montalcino e Morellino di Scansano che per anni hanno un poco offuscato la degna fama dei vini di questa splendida zona. Fino a che nel 2011 è giunta la tanto agognata DOCG per le denominazioni Montecucco Sangiovese e Montecucco Sangiovese Riserva e da allora qualcosa è cambiato o perlomeno sta cambiando!
Sin dal lontano 2008 quando io e Bianca abbiamo conosciuto questi vini ci siamo subito appassionati ed abbiamo sempre creduto nella qualità di questo "terroir", dal 2009 appena aperta la nostra Divina Enoteca abbiamo iniziato a proporre e far conoscere la allora doc Montecucco e nel 2011 è iniziata la collaborazione con il Consorzio Montecucco che è sfociata nell'organizzazione della prima edizione di Espressioni di Montecucco, il 20 Ottobre 2011, grazie anche al prezioso aiuto di Fisar Delegazione Firenze che da allora ci ha accompagnato nell'organizzazione di questo evento che ogni anno si è ripetuto con sempre maggiore interesse e partecipazione.
Siamo quindi giunti alla quinta edizione di "Espressioni di Montecucco", una degustazione al banco dei vini del Consorzio Montecucco che come sempre si è tenuta nei locali de La Divina Enoteca, in centro a Firenze.

Le aziende presenti erano 19 come i vini in degustazione, rappresentativi di tutte le denominazioni di questa zona, le DOC Montecucco Rosso e Montecucco Rosso Riserva e le DOCG Montecucco Sangiovese e Montecucco Sangiovese Riserva.
I vini in degustazione erano in rigoroso ordine alfabetico:
Amiata Vini con il Montecucco Sangiovese Lavico 2011
Assolati con il Montecucco Sangiovese 2012
Basile con il Montecucco Sangiovese Cartacanta 2011
Collemassari con il Montecucco Sangiovese Riserva Poggio Lombrone 2012
Devino Salvo con il Montecucco Rosso Auspicium 2014
Le Calle con il Montecucco Sangiovese Poggio d'Oro 2012
Le Maciarine con il Montecucco Rosso 2012
Marinelli con il Montecucco Rosso dei Marinelli 2012
Mazzi Lea con il Montecucco Rosso Riserva Nicciolaia 2012
Palmoletino con il  Montecucco Sangiovese Fondo di Pi 2012
Parmoleto con il Montecucco Sangiovese 2011
Perazzeta con il Montecucco Rosso Alfeno 2013
Peteglia con il Montecucco Sangiovese 2012
Pierini Brugi con il Montecucco Rosso Riserva Sugherettaio 2012
Poderi Firenze con il Montecucco Rosso Sottocasa 2011
Poggio al Gello con il Montecucco Sangiovese Riserva Rosso del Gello 2011
Poggio Stenti con il Montecucco Rosso Tribulo 2012
Tenuta l'Impostino con  il Montecucco Rosso 2011
Vegni Medaglini con il Montecucco Sangiovese Riserva l'Addobbo 2011.


Come ogni anno il livello dei vini è stato molto alto ed è stato molto interessante valutare annate così diverse come 2014, 2013, 2012 e 2011.
Molto freschi, fruttati e di pronta beva i Montecucco Rosso assaggiati, specialmente quelli affinati solo in acciaio. Tanti piccoli frutti rossi e note floreali.
Abbiamo riscontrato una complessità maggiore nei Montecucco Sangiovese con note di spezie dolci ed erbette che si sono andate ad aggiungere ai piccoli frutti rossi e la viola tipici del Sangiovese in questa zona. Vini già piacevoli da bere ma con un bel futuro in prospettiva.
Per le riserve invece va fatto un discorso diverso visto che sono risultate tutte piuttosto giovani e con un lungo affinamento davanti. Al naso si avvertono sentori che spaziano dalla frutta rossa matura alla confettura, note boisé, spezie e sentori minerali. In bocca sono vini ancora piuttosto austeri con una grande acidità accompagnata da un tannino che deve ancora ammorbidirsi un poco ed una nota legnosa ancora troppo pronunciata. Come i grandi Brunello d'altronde ed il paragone è tutt'altro che forzato!


Nel complesso grande qualità ed immensa soddisfazione nel vedere come questa zona sta assumendo a poco a poco una sua connotazione ed una sua personalità ben distinta dai famosi vicini.
Grazie Montecucco e viva il vino!!!!