martedì 3 marzo 2015

Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano, 16 Febbraio 2015

Dopo un anno di assenza torniamo in quel di Montepulciano per l'anteprima del nobile vino qua prodotto.
Gli attori della serata dovrebbero essere (il condizionale è d'obbligo come vedremo) il Vino Nobile di Montepulciano 2012, la Riserva 2011 ed il Rosso di Montepulciano 2013.
Arriviamo a Montepulciano nel primo pomeriggio e subito ci addentriamo nella degustazione, divisa come sempre su due piani con i produttori disposti in ordine alfabetico. Sarebbe interessante una disposizione per zone data l'estrema differenza tra i  vari vigneti.
Come ogni anno i vini in degustazione sono stati molto eterogenei così come le annate con Vino Nobile di Montepulciano Riserva dal 2008 al 2011, Vino Nobile di Montepulciano dal 2009 al 2012 e Rosso di Montepulciano dal 2010 al 2013.
Visto il tempo a disposizione non abbiamo assaggiato i vini di tutte le aziende e quindi ci limiteremo a citare gli assaggi per noi più significativi.
Cominciamo a parlare dei vini e delle aziende, in rigoroso ordine alfabetico.
L'azienda Antico Colle ci ha colpito maggiormente con il Vino Nobile di Montepulciano 2011, un Prugnolo Gentile in purezza che si presenta con un bel rosso rubino, al naso prevalgono i piccoli frutti rossi che si ritrovano anche in bocca, il tutto accompagnato da un tannino deciso ed avvolgente e da una buona freschezza.
A seguire il sempre presente Bindella con vini tutti molto ben fatti ma con un vero fuoriclasse, il Vino Nobile di Montepulciano I Quadri 2011. Solo Sangiovese, cioè Prugnolo Gentile volevo dire, affinato 18 mesi in tonneaux e 12 mesi in bottiglia. Nel bicchiere questo Nobile è di un bel rosso rubino brillante, al naso i sentori del legno si fondono alla perfezione col frutto del Sangiovese, tanti piccoli frutti rossi. In bocca il vino è pieno, il tannino presente e bello fitto, l'acidità è decisa ed il vino ha una lunga persistenza. Da citare anche il Rosso di Montepulciano Fossolupaio 2013 con un bel frutto fresco al naso ed una grande beva, un vino perfetto per tutti i giorni.

Veniamo quindi all'Azienda Casale Daviddi con diversi vini di buona qualità tra i quali quelli che ho preferito sono stati il Rosso di Montepulciano 2013 ed il Vino Nobile 2011. Il primo di un bel colore rubino intenso, al naso un mix di fiori e piccoli frutti rossi con delle note minerali. In bocca la freschezza e la morbidezza del tannino ne fanno un vino dalla grande beva. Il Vino Nobile 2011 presenta anche lui delle note di frutta rossa matura, fiori secchi, sentori minerali ed in bocca un bel tannino ancora giovane ed una bella freschezza che invogliano decisamente la beva.

Una sicurezza come sempre Contucci con un bel tandem di cru, il Pietrarossa ed il Mulinvecchio. Minerale e fruttato il primo, complesso e più austero il secondo. Anche il Vino Nobile 2012 lascia già presagire grandi potenzialità. Gli diamo appuntamento a fine 2016 quando sarà messo in commercio.
Da citare anche l'azienda Romeo con un grande Vino Nobile di Montepulciano Lipitresco 2010. Il vino nel bicchiere ha un bel colore rosso rubino, al naso veniamo colpiti da un'esplosione di frutta rossa, fiori, note balsamiche e spezie dolci, In bocca il vino è fresco, il tannino è aggressivo ma piacevole, un vino elegante e molto persistente.
Grandi vini anche quelli di Tenuta di Gracciano della Seta, tutti e 3 di livello. In particolare il Rosso di Montepulciano 2013 ha un bel frutto, è morbido ed ha una bella beva. Il Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2010 si presenta di un bel colore Rosso Rubino, al naso frutta matura e spezie, in bocca è morbido, elegante con un tannino vellutato ed una bella freschezza accompagnata da una lunga persistenza.
Per finire l'azienda Tiberini con vini di grande colore e austerità. Di grande livello tutti i vini assaggiati ed in particolare le due riserve 2008. Il Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2008 Vigneto Campaccio, da suoli argillosi, si presenta di un bel rosso rubino carico, al naso si percepiscono note di frutta rossa e spezie, in bocca ha un gran corpo, un tannino potente ma elegante ed una lunga persistenza. Il Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2008 Vigneto Fossatone, da terreno più sassoso, di un bel colore rubino intenso, al naso sprigiona note di frutta rossa matura, fiori secchi e spezie un po' più piccanti. In bocca ha un bel corpo, è fresco e persistente.
Per concludere un bel pomeriggio con molti buoni assaggi, vini molto diversi tra loro ma dalle caratteristiche intriganti da una delle zone più vocate al mondo per il vino di qualità e dove si possono ancora trovare vini con un grandissimo rapporto qualità-prezzo.

L.




mercoledì 25 febbraio 2015

Il Classico della Berardenga: la zonazione del Chianti Classico sarà possibile?

Giovedì 29 Gennaio all'interno della bellissima Certosa di Pontignano si è svolta una manifestazione unica nel suo genere, Il Classico della Berardenga.
Protagoniste 29 aziende di Castelnuovo Berardenga che, messi da parte per una volta contrasti e rivalità, si sono riunite insieme per promuovere un territorio ed il suo vino di punta, il Chianti Classico.
L'iniziativa è partita dalla "piccola" Valeria Losi che ha avviato una sorta di riunioni carbonare tra produttori, prima pochi e poi sempre di più, durante le quali venivano assaggiati i vini delle varie aziende e scambiate impressioni ed idee. Il gruppo si è allargato sempre di più fino a coinvolgere praticamente tutte le aziende della Berardenga, dal colosso San Felice ai micro-produttori.

Il passo successivo è stato questo incontro per ufficializzare questo gruppo di aziende in realtà riunite in maniera assolutamente non ufficiale, una sorta di gruppo di lavoro per rilanciare questo bellissimo territorio.
La cosa interessante è che non si è cercato di unificare tutte queste aziende cercando di proporre la Berardenga come un cru ma tutt'altro, si è cercato di mettere proprio in evidenza la ricchezza di questo territorio, la sua eterogeneità, dove ogni azienda è un caso a parte. Infatti all'interno del comune di Castelnuovo Berardenga si trovano terreni di diversa origine geologica, esposizioni molto diverse ed anche diversi microclimi.
E la degustazione che ha seguito il convegno ha evidenziato ancora meglio queste differenze con vini di qualità ma estremamente diversi tra loro e personalmente mi ha portato ad effettuare alcune riflessioni.



Negli ultimi anni si sta parlando molto di una zonazione del Chianti Classico e di trattare alcune zone come un unico grande cru. E sarebbe bellissimo se in un futuro potessimo trovare sulle bottiglie i nomi dei vari cru, sia per il consumatore che per gli stessi produttori.
I problemi nel Chianti Classico sono però molti, anche se però in realtà problemi non sono ma solo un'estrema ricchezza e varietà. Sarà però molto difficile a mio avviso avere una Borgogna o una Langa Chiantigiana; perche?
Innanzitutto quel 20% di vitigni a bacca rossa non Sangiovese permessi nel disciplinare del Chianti Classico. In Borgogna troviamo praticamente solo Pinot Noir per i rossi e solo Chardonnay per i bianchi, nelle Langhe solo Nebbiolo per Barolo e Barbaresco, nel Chianti no.
E poi le tecniche di vinificazione e di affinamento estremamente diverse da azienda ad azienda.
Pensate a due aziende limitrofe con vigneti con stessa esposizione, terreno e microclima. Stesse precipitazioni annue, stesse rese per ettaro e stesso sistema di potatura per farla semplice. Un'azienda produce un Chianti Classico con Sangiovese in purezza con brevi macerazioni sulle bucce ed affinamento in cemento. L'altra azienda ci aggiunge anche un 10% di Merlot ed un altro 10% di Cabernet Sauvignon, fa delle macerazioni prolungate ed affina il tutto in barrique di rovere americano nuove. Due vini totalmente diversi!
Poi pensiamo anche al fatto che molti Chianti Classico sono blend di uve da varie zone, soprattutto nei vini prodotti da alcuni grandi produttori.
Quindi dobbiamo intenderci su cosa intendiamo col termine cru. Se lo riferiamo al vino per includere vini prodotti con uve da una certa zona e simili tra loro commettiamo un grande errore, se ci riferiamo ad una zona che ha delle caratteristiche pedo-climatiche molto omogenee che influenzano in un certo modo i vini prodotti va bene. Solo che queste caratteristiche possono non essere poi espresse dai vini prodotti. E allora?
Innanzitutto sarà necessario effettuare una zonazione precisa del Chianti Classico tramite analisi pedo-climatiche identificando delle micro-aree anche all'interno di uno stesso comune. L'esempio di Greve è emblematico con i cru di Lamole e Panzano ai due estremi.
E anche all'interno del Comune di Castelnuovo Berardenga andranno evidenziate almeno 3-4 micro-aree atte a divenire cru.
Poi inizia un altro discorso perché per poter parlare di cru bisogna anche riscontrare "potenzialmente" nei vini prodotti nelle zone in questione delle caratteristiche identificative di pregio.
Sarà un lavoro lungo e stancante che forse non darà i risultati sperati ma che ci renderà almeno più consapevoli dell'enorme patrimonio che la natura ci ha fornito i questo piccolo angolo di Toscana.

L.


giovedì 12 febbraio 2015

Il Sommelier dell'anno Fisar 2014

Oggi vi parlerò di un'avventura nata improvvisamente nella primavera del 2014, quando ho deciso di iscrivermi alle selezioni del Centro Italia per il Miglior Sommelier Fisar 2014.
Un po' per la voglia di mettermi alla prova, un po' per pura follia, in una decina di giorni ho fatto una preparazione molto intensiva con la speranza di qualificarmi e poter poi preparare con calma la finale. E così è stato.
Dopo il secondo posto alle selezioni ho iniziato da una parte a ripassare la teoria (la cosa di cui avevo forse meno bisogno) e dall'altra a fare (molta) pratica nel servizio e nella degustazione.
Grazie al prezioso aiuto e sostegno di Bianca, alla pazienza di Laura ed Andrea (Maggi e Micheli rispettivamente) nel servizio ed ai consigli di Giampaolo (Zuliani) nella degustazione sono arrivato alle finali decisamente più preparato ed un poco più sicuro.
Venerdì 17 Ottobre, verso fine mattina arriviamo a Bologna ed appena arrivato in hotel vado a mettermi in tenuta da lavoro, lo smoking!

La tensione prima della gara era molta ed i concorrenti sembravano tutti molto agguerriti.
Iniziamo con la prova scritta, quella in cui mi sentivo più preparato ed infatti va tutto bene.
Poi il sorteggio per la prova orale e pratica e pesco il n.2, secondo!
Dopo una trepidante attesa entra il primo candidato ed il tempo passa lento e pieno di tensione. Quando finalmente esce il primo candidato entro spedito nella stanza, armato di Tastevin, cavatappi, frangino, termometro e la mia pinza per gli spumanti, i cinque immancabili strumenti del Sommelier.
Inizio subito con la prova di servizio al tavolo, prendo la comanda, scelgo il vino, lo presento al tavolo, lo stappo, lo assaggio ed infine lo servo ai commensali. Tutto abbastanza bene.
Quindi la degustazione alla cieca di un vino, uguale per tutti gli aspiranti. E' un rosso dal colore cupo e dai sentori di frutta rosse e spezie, di buona struttura e persistenza. Finita la degustazione si parte con l'orale, una domanda da ognuno dei 6 giurati, si spazia dall'enografia alla viticoltura, dalla degustazione agli abbinamenti. Anche l'orale va piuttosto bene.

Mi accomodo in sala a pensare all'esame ed ad osservare gli altri candidati. Quando anche l'ultimo candidato, il nono, ha terminato la prova ci riuniamo tutti davanti alla giuria per un'ultima domanda ciascuno.
Finalmente tutto è finito, ma l'attesa è ancora lunga perché la proclamazione verrà fatta la sera successiva durante la cena di gala.
Il venerdì ed il sabato passano lenti e l'attesa si fa sempre più fremente. Finalmente inizia la cena di gala ed inizio il servizio dei vini ai tavoli. Quando la cena volge al termine e dopo numerose premiazioni giunge finalmente il momento della proclamazione del vincitore del trofeo Rastal Miglior Sommelier dell'Anno 2014 Fisar. Viene proclamato il terzo classificato, Elena Burroni della Delegazione di Siena Valdelsa, una brava e giovane sommelier anche lei alla prima partecipazione. Poi il secondo, Vincenzo Lauria della Delegazione di Treviso. A questo punto inizio veramente a pensare che il sogno impossibile potesse veramente avverarsi e quando viene annunciato il mio nome seguito dalle urla degli amici, impazzisco di gioia, esulto e non capisco più nulla. Mi precipito sul palco, prendo tutti i premi, lancio saluti a tutti quelli in sala e poi quando tutto e finito vado ad abbracciare la mia Bianca e tutti gli amici in sala. Una gioia immensa ed una grande soddisfazione. E spero che questo sia solo l'inizio di una bella storia!
L.

venerdì 23 gennaio 2015

Tempo di Anteprime del vino in Toscana: 2015

Anche quest'anno pubblichiamo una breve agenda delle principali manifestazioni del vino e dell'enogastronomia di inizio anno.
Si inizia con Buy Wine 2015 il 13 e 14 Febbraio presso la Fortezza da Basso a Firenze. Saranno presenti circa 284 produttori e l'evento è riservato agli operatori del settore.
A seguire l'Anteprima del Chianti il 14 febbraio e quella collettiva di 11 denominazioni del 15 febbraio all'Hotel Baglioni. Presenti: Vini Doc BolgheriMorellino di Scansano,MontecuccoVini CortonaVini di CarmignanoValdarno di Sopra DocVino OrciaBianco di Pitigliano e SovanaGrandi Cru della Costa ToscanaColline Lucchesi e Maremma Doc
Il 15 e 16 Febbraio si terrà l'Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano presso la Fortezza di Montepulciano. Ospiti d'onore il Vino Nobile di Montepulciano 2012, la Riserva 2011 ed il Rosso di Montepulciano 2013.
In contemporanea sempre il 15 e 16 Febbraio invece si terrà l'Anteprima della Vernaccia al Museo di Arte Moderna e Contemporanea De Grada a San Gimignano.


Il 17 e 18  Febbraio invece presso la Stazione Leopolda di Firenze potrete partecipare a Chianti Classico Collection 2015 con campioni di botte dell'annata 2014, anteprima del Chianti Classico 2013 e della riserva 2012. Presenti circa 140 produttori. Un evento decisamente da non perdere. Durante la manifestazione sarà inoltre possibile degustare gli oli extra vergine di oliva DOP Chianti Classico.
Proseguiamo poi con Benvenuto Brunello il 22 e 23 Febbraio a Montalcino con la presentazione del Brunello di Montalcino 2010, la Riserva 2009 ed il Rosso di Montalcino 2013.
Una delle più belle degustazioni in Italia si terrà poi il 1 e 2 Marzo presso l'Una Hotel di Lido di Camaiore, Terre di Toscana 2015 con circa 130 produttori e 600 etichette a rappresentare il top della produzione enologica toscana.
In anticipo rispetto al solito dal  22 al 25 Marzo a Verona torna come ogni anno il Vinitaly, la più grande fiera italiana sul vino durante la quale è possibile assaggiare vini da tutta Italia, dalle etichette più rinomate alle denominazioni più sconosciute. Sono inoltre presenti numerosi produttori francesi ed alcuni da altre aree vitivinicole europee e non.
Dal 21 al 23 Marzo a Villa Favorita (Vicenza) si terrà Vinnatur, una degustazione di vini naturali con vigneron da tutta Europa.

Ma passiamo al cibo con Tirreno CT che si terrà presso Carrara Fiere dal 22 al 26 Febbraio. In questa enorme fiera potrete trovare macchinari per la ristorazione, prodotti gastronomici, vino, birre e completi d'arredo, il tutto non solo per il ristoratore e l'albergatore ma anche per il semplice appassionato.
Anche le eccellenze gastronomiche di Taste tornano dal 7 al 9 Marzo presso la Stazione Leopolda di Firenze. Un'occasione per tutti per gustare prelibatezze gastronomiche e diverse birre artigianali italiane.

giovedì 22 gennaio 2015

Sapori dell'Etna: Degustazione dei vini di Passopisciaro 21-01-2015

Mercoledì 21 gennaio presso i ristorante I Cinque Sensi di Firenze si è tenuta una bella degustazione con tutti i vini dell'azienda etnea Passopisciaro.
La degustazione, organizzata dall'amico Davide Bonucci dell'Enoclub Siena, è stata guidata per la parte teorica dal Gabriele Grazi, enologo dell'altra tenuta aziendale (Tenuta di Trinoro) e per la parte degustativa da me.
L'Azienda Passopisciaro è nata grazie alla volontà di Andrea Franchetti nel 2001 e prende nome dal borgo di Passopisciaro nel comune di Castiglione di Sicilia.
Parlare di Etna è sempre un'emozione e prima di poter descrivere i fantastici vini che questa regione può regalarci bisogna fare alcune piccole precisazione.
La zona dell'Etna è di origine vulcanica e quindi i terreni su cui vengono piantate le viti, spesso a piede franco, sono essi stessi formati in seguito a colate laviche successive. Una spiegazione più approfondita la lascio per un post successivo ma basti sapere che il risultato finale di tutto ciò è un'estrema eterogeneità dei terreni, anche a distanza di pochi metri, fattore che si riversa sui vini prodotti.

Il Nerello Mascalese per certi versi è un po' il Pinot Nero etneo in quanto è capace di trasferire al vino tutte le differenze date dal terreno dal clima e dall'annata, dal terroir in poche parole.
Ma non mi dilungo oltre e passo ad una descrizione dei vini degustati, tutti 2012 ad eccezione del bianco GUARDIOLA, un 2013. E proprio con questo parte la degustazione, l'unico bianco della serata ed uno dei pochi Chardonnay prodotti nell'Etna. Il vino fa un breve passaggio in grandi botti di legno e poi viene affinato in cemento. Guardiola si presenta nel bicchiere con un bel colore giallo dorato chiaro, cristallino e molto trasparente. Al naso le note principali sono quelle minerali, fattore comune a tutti i vini etnei, frutta bianca (pera) e agrumi, piccoli fiori bianchi. In bocca è un vino sapido, fresco, persistente con un finale agrumato e leggermente floreale e vegetale. Ancora giovane ma dalle belle prospettive.
Secondo vino il PASSOPISCIARO, l'unico blend di varie contrade, il primo vino aziendale prodotto e forse anche il punto di forza. Andrea Franchetti per il suo modo di intendere il vino vicino a quello di Bordeaux effettua delle vendemmie tardive e delle macerazioni piuttosto lunghe con il risultato che i suoi vini sono più scuri, concentrati e alcolici di altri e facilmente riconoscibili. In ogni caso il colore è quello di questo vitigno, un bel rosso rubino chiaro e brillante. Al naso il vino si apre con note di piccoli frutti rossi, violetta, note balsamiche e dopo un po' di permanenza nel bicchiere vengono fuori anche le spezie con distinti sentori di cacao. In bocca il vino è molto fresco, quasi tagliente, il tannino è ben presente, buona la sapidità e la persistenza. Un vino decisamente giovane ma con un grande avvenire.
A questo punto iniziamo con la  degustazione dai vini dalle singole contrade i Cru.
Partiamo con il RAMPANTE, da un vigneto oltre i mille metri. Il vino si presenta nel bicchiere con un bel rosso rubino chiaro, brillante, al naso note di macchia mediterranea, salvia, rosmarino, piccoli frutti rossi, arancia rossa. In bocca è soave, fresco, tannico ancora giovane ed in divenire.
Seconda contrada CHIAPPEMACINE sita a circa 550 m slm. Colore rosso rubino più intenso del precedente, al naso frutta rossa, fiori freschi, e note minerali, quasi ematiche. In bocca è fresco, sapido, giustamente tannico e anche questo ancora decisamente giovane.
Passiamo quindi alla contrada SCIARANUOVA, tra 850 e 900 m, un vino di un bel rosso rubino chiaro, al naso nette note di fragoline di bosco e piccoli frutti rossi in prevalenza. In bocca è il più equilibrato fino a questo punto con una buona acidità ed un tannino ben bilanciato il tutto accompagnato da una buona morbidezza.
Prossima contrada è GUARDIOLA, tra 800 e 1000m, un vino rosso rubino chiaro che al naso presenta note di arancia rossa, piccoli frutti rossi, mandorla amara. In bocca è un vino di corpo, fresco, giustamente tannico, morbido, quasi pronto.
Ultima contrada PORCARIA, tra 600 e 700m, la più prestigiosa per l'azienda. Colore rosso rubino, al naso sentori dei frutta rossa, note minerali, spezie, liquirizia. In bocca è il più morbido, equilibrato, il più bordolese e pronto.
Per finire una curiosità, il FRANCHETTI, omonimo del produttore, un blend di Petit Vedot (70%) e Cesanese di Affile (30%) affinato in barrique nuove. Un omaggio del produttore alla sua Bordeaux, ed alla sua terra di origine, il Lazio. Un vino totalmente diverso dagli altri che si presenta nel bicchiere con un colore rosso porpora intenso, al naso forti note di iodio, affumicate, frutta rossa matura, boisé. In bocca è un vino di gran corpo e freschezza, un tannino ancora molto potente e che avrà bisogno ancora di 4-5 anni di bottiglia per poter essere apprezzato in tutta la sua potenzialità.
Per concludere direi che è stata proprio una bella serata, tra amici, in cui ho imparato qualcosa e soprattutto degustato dei grandissimi vini.
Un grazie di cuore a Davide Bonucci che mi ha dato la possibilità di partecipare e di guidare questa bella degustazione.
Livio

martedì 14 gennaio 2014

Tempo di Anteprime del vino in Toscana: 2014

Anche quest'anno pubblichiamo un breve sunto delle principali manifestazioni del vino e dell'enogastronomia di inizio anno.
Si inizia con Buy Wine 2014 il 16 e 17 Febbraio presso la Fortezza da Basso a Firenze. Questa edizione sarà dedicata alle piccole denominazioni emergenti con una sorta di Anteprima delle piccole denominazioni definita Anteprime di Toscana. Saranno presenti circa 280 produttori e l'evento è riservato agli operatori del settore.
In contemporanea  il 16 e 17 Febbraio si terrà l'Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano presso la Fortezza di Montepulciano. Ospiti d'onore il Vino Nobile di Montepulciano 2011, la Riserva 2010 ed il Rosso di Montepulciano 2012.
Sempre il 16 e 17 Febbraio (giorni veramente ricchi di impegni) a San Gimignano si terrà l'Anteprima Vernaccia di San Gimignano con la Vernaccia di San Gimignano 2013 e la Riserva 2012.

Il 19 Febbraio invece presso la Stazione Leopolda di Firenze potrete partecipare a Chianti Classico Collection 2014 con campioni di botte dell'annata 2013, anteprima del Chianti Classico 2012 e della riserva 2011. Presenti circa 140 produttori. Un evento decisamente da non perdere. Durante la manifestazione sarà inoltre possibile degustare gli oli extra vergine di oliva DOP Chianti Classico.
Proseguiamo poi con Benvenuto Brunello il 23 e 24 Febbraio a Montalcino con la presentazione del Brunello di Montalcino 2009, la Riserva 2008 ed il Rosso di Montalcino 2012.
Una delle più belle degustazioni in Italia si terrà poi il 2 e 3 Marzo presso l'Una Hotel di Lido di Camaiore, Terre di Toscana 2014 con circa 130 produttori e 600 etichette a rappresentare il top della produzione enologica toscana.
Dal 6 al 9 Aprile a Verona torna come ogni anno il Vinitaly, la più grande fiera italiana sul vino durante la quale è possibile assaggiare vini da tutta Italia, dalle etichette più rinomate alle denominazioni più sconosciute. Sono inoltre presenti numerosi produttori francesi ed alcuni da altre aree vitivinicole europee e non.
Dal 5 al 7 Aprile a Villa Favorita (Vicenza) si terrà Vinnatur, una degustazioni di vini naturali con vigneron da tutta Europa.
Il 10 e 11 Maggio si terrà a Lucca presso il Real Collegio l'Anteprima dei Vini della Costa con vini dei produttori delle province costiere di Massa-Carrara, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto.

Ma passiamo al cibo con Tirreno CT che si terrà presso Carrara Fiere dal 23 al 27 Febbraio. In questa enorme fiera potrete trovare macchinari per la ristorazione, prodotti gastronomici, vino, birre e completi d'arredo, il tutto non solo per il ristoratore e l'albergatore ma anche per il semplice appassionato.
Anche le eccellenze gastronomiche di Taste tornano dall'8 al 10 Marzo presso la Stazione Leopolda di Firenze. Un'occasione per tutti per gustare prelibatezze gastronomiche e diverse birre artigianali italiane.


giovedì 9 gennaio 2014

Cortona e i suoi Syrah 2013

A Firenze lo scorso 24 Ottobre si è tenuta presso La Divina Enoteca una degustazione dei Syrah di Cortona in collaborazione con il Consorzio Vini Cortona e la Fisar Delegazione Firenze
Le aziende presenti sono state 10 ed i vini in degustazione 15 Syrah Cortona DOC.
La zona di Cortona negli ultimi anni si è conquistata una sempre maggiore fama per gli ottimi vini prodotti, in particolare per eleganti e corposi vini a base di Sangiovese e soprattutto per i suoi Syrah divenendo forse l'unica zona in Italia famosa per questo nobile vitigno.
Il Syrah sembra sia stato introdotto nel cortonese in età napoleonica ma solo negli ultimi 15-20 anni è stato coltivato e vinificato in maniera più attenta e selettiva ed ha dimostrato di aver trovato in queste colline un ottimo terroir. 





I produttori ed i vini presenti alla serata sono stati:
Baldetti Alfonso Crano 2010
Fabrizio Dionisio Il Castagno 2010 e Castagnino 2012
Giannoni Fabbri  Amato 2010
Il Fitto Il Fitto 2010
I.S.I.S. A. Vegni Cortona Syrah Doc 2009
I Vicini Laudario 2010
La Braccesca Achelo 2011 Bramasole 2008
Stefania Mezzetti Principe 2010
Tenimenti Luigi d'Alessandro Borgo Syrah 2011Borgo Syrah Vecchie Vigne 2010 Il Bosco 2009
Tenuta Montecchiesi Klanis 2010 Selverello 2012

Tutti gli assaggi si sono dimostrati di livello e tutti i vini hanno denotato alcune caratteristiche comuni, espressione del terroir Cortonese.
Il Syrah di Cortona si presenta con un colore rosso rubino intenso, quasi impenetrabile, al naso spiccano note di frutta rossa matura e spezie, in particolare il pepe nero, la nota varietale più tipica del Syrah.
In bocca sono vini corposi, con un tannino ben presente, una discreta acidità ed una buona persistenza. 


Visto il grande successo della serata, l'evento verrà riproposto anche negli anni a venire.

giovedì 19 dicembre 2013

Toscana, Terra di Vermentino

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un fenomeno un poco inatteso e per certi versi indecifrabile, la lenta ascesa dei bianchi toscani. Grazie ad alcuni abili produttori la Vernaccia di San Gimignano ha saputo esprimere tutto il suo potenziale e fornire interessanti interpretazioni di questo antico vitigno. Anche il nostro classico blend Trebbiano e Malvasia ha saputo regalarci diverse soddisfazioni, grazie ad una più attenta cura in vigna, ad una raccolta un poco anticipata, ad un miglioramento delle tecniche di vinificazione e soprattutto ad un reale interesse a produrre bianchi di qualità anche con i nostri vitigni "poveri". E poi i soliti internazionali, Chardonnay e Sauvignon Blanc su tutti. In zone un poco più fredde (Rufina ed Appennino) alcune piccole aziende si sono azzardate a piantare vitigni nordici come il Gewurtztraminer ed il Riesling, con risultati niente male.
Ma il vero trascinatore del vino bianco in Toscana è un altro, un vitigno fino a non molti anni fa piuttosto sconosciuto e relegato ai confini con la Liguria e che oggi è invece coltivato praticamente ovunque, il Vermentino. Il vino prodotto con questo vitigno viene fortemente influenzato dal terroir (il mix di microclima, terreno e tecniche di coltivazione) donandoci vini totalmente diversi in zone diverse come vedremo ben in dettaglio dopo.

Ma andiamo per gradi, e partiamo dalla storia, di cui peraltro non sappiamo molto. Da dove origini questo vitigno ancora non è noto, le ipotesi sono o che si sia diffuso dalla Spagna verso l'Italia ed isole o viceversa dalla Liguria verso isole e Spagna. Secondo un'altra ipotesi il Vermentino potrebbe appartenere, vista l'aromaticità del vitigno, alla grande famiglia delle Malvasie ed essere originario anche del Portogallo.
Il vitigno è più diffuso di quanto si pensi, solo che viene conosciuto con nomi diversi in zone diverse: Rolle nel sud della Francia,  Favorita in Piemonte, Rollo e Pigato in Liguria.
La sua diffusione oggi riguarda quindi principalmente Provenza, Corsica, Sardegna, Piemonte, Liguria e Toscana.
In particolare in Toscana viene coltivato da sempre in provincia di Massa-Carrara nellle zone del Candia e dei Colli di Luni e nella Lucchesia, specialmente a Montecarlo. Ma troviamo il vitigno un po' ovunque sulla costa, da Montescudaio a Bolgheri fino all'estremo sud della Toscana. Ed anche nell'entroterra si sta espandendo sempre di più ed è infatti presente nel Montecucco, nello Scansanese ed in generale in tutta la Maremma.
Quello che mi ha sempre affascinato del Vermentino è la sua ecletticità, la capacità di dare vini totalmente diversi in zone diverse, di far parlare il terroir. Oggi parleremo dei vermentini toscani ma in seguito mi piacerebbe fare una carrellata sui vermentini da tutta Italia ed Europa.

La zone dove si coltiva il Vermentino da più tempo è quella al confine con la Liguria, in provincia di Massa Carrara. Il Colli di Luni Vermentino DOC è forse la sua migliore espressione in questa parte della Toscana. Il Vermentino in queste irte colline dona vini fortemente aromatici con note di frutta esotica, ananas e passion fruit, e di piccole erbe aromatiche. Ad una moderata alcolicità si aggiunge una buona acidità ed una leggera sapidità. Sono vini di pronta beva, freschi e piacevoli, perfetti per accompagnare i piatti a base di pesce tipici della zona.
Simili i Vermentini della doc Candia ma con una vena aromatica meno marcata e spesso prodotti anche in una versione leggermente abboccata.
Anche a Montecarlo troviamo questo vitigno ma qui in uvaggio con gli altri vitigni locali (Trebbiano, Malvasia, Semillon, Roussanne, Sauvignon Blanc) per donarci l'ottimo Montecarlo Bianco, uno dei più piacevoli vini bianchi del centro Italia.
Altra patria del Vermentino è considerata la zona litoranea di Bolgheri, dove anche l'omonima DOC prevede un monovarietale con questo vitigno.
In questa zona il vino prodotto è totalmente diverso da quello dei Colli di Luni. Le note di frutta esotica non sono qui presenti, sostituite da lievi sentori di agrumi e pera e forti note minerali. Il vino è più alcolico, di corpo e sapido, spesso per l'estrema vicinanza dei vigneti al mare e per la diversa conformazione dei terreni. Gli abbinamenti possibili sono sempre piatti a base di pesce ma anche carni bianche e formaggi a pasta molle.

Simile al Vermentino di Bolgheri è quello della costa Grossetana e dello Scansanese, vini minerali, sapidi ed abbastanza alcolici.
Altra zona di elezione del Vermentino è per finire quella del Montecucco, a cavallo tra Montalcino e la Costa. Qua il Vermentino dona vini più profumati e morbidi di quelli costieri, meno sapidi ed abbastanza alcolici.
Negli ultimi anni alcuni produttori hanno anche azzardato ad usare botti di legno per l'affinamento del Vermentino con risultati buoni ma non eccelsi, a mio avviso perché con tale affinamento si perde la vena acida e sapida che più caratterizza questo vitigno.


venerdì 5 aprile 2013

Vinitaly 2013: consigli di degustazione. I vini Dolci

Anche quest'anno il Vinitaly sta per iniziare e anche quest'anno vogliamo darvi qualche consiglio.
Vini da tutto il mondo, soprattutto dalla Francia, ma anche Spagna, Australia, Stati Uniti e... Azerbaijan!!
Nei padiglioni 7 ed 11 potete assaggiare vini da varie regioni francesi, dalla Champagne all'Alsazia, dalla Borgogna a Bordeaux. Sempre rimanendo fuori dall'Italia nei padiglioni 6 ed 11 vi sono degli ottimi vini Sloveni. E già che siete nel padiglione 6 potreste anche provare dei vini Friulani, magari del Collio.
Ed iniziamo la carrellata dei vini dolci. Rimanendo in Friuli, allo stand del consorzio dei Colli Orientali del Friuli potete chiedere del buon Ramandolo, uno dei migliori passiti Italiani da uve Verduzzo e soprattutto del Picolit, il re dei vini dolci. Questi naturalmente dopo aver finito con bollicine, bianchi e rossi, mi raccomando.
Sempre nel padiglione 6 potete assaggiare qualche Moscato Rosa Altoatesino, in D2 da Castel Salleg, B2 da Franz Haas o sempre B2 da Tramin dove non dovreste perdervi anche il Terminum, un ottimo Gewurztraminer passito.

Sfruttate poi questa esperienza per assaggiare quei vini che altrimenti sarebbe molto difficile trovare, quelle piccole realtà a volte sconosciute ma in grado di offrire grandi soddisfazioni.
E visto che siamo in tema di vini dolci, andiamo al padiglione 7B, in Calabria presso lo stand della provincia di Reggio Calabria per provare il Greco di Bianco, uno dei più rari e dei più buoni vini dolci italiani. E già che siete qua provate anche del Montonico Passito. Sempre in Calabria allo stand della Camera di Commercio di Cosenza provate il Moscato Passito al Governo di Saracena di Cantine Viola.
Spostiamoci in Puglia, Padiglione 7 per il Primitivo di Manduria Dolce Naturale, ad esempio allo stand E10 da Racemi per il "Primo Amore".
Un altro piccolo ma grande passito lo trovate al Palaexpo, presso lo stand del Moscato di Scanzo DOCG, il D7. Diversi produttori qua presentono le loro perle.
Per finire andiamo al padiglione 9, stand G3 da Borgo Isolabella ad assaggiare del buon Brachetto d'Acqui e soprattutto il Loazzolo, forse la massima espressione del Moscato Bianco in Italia. Sempre in Piemonte allo stand 22-D3 da Balbiano assaggiate la Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, un rosso frizzante stile Brachetto molto piacevole.
Volete ancora qualche vino? e va bene, allora andiamo in Emilia Romagna ad assaggiare un vino quasi introvabile, il Vin Santo di Vigoleno, padiglione 1, presso l'enoteca regionale. Dulcis in fundo il Vino Santo del Trentino, ad esempio quello di Toblino (che a volte ha pure vecchie annate) al pad.3 stand B4 o da Cavit allo stand B3.
E potremmo continuare ancora perché la nostra Italia è ricca di ottimi vini dolci ma penso che per oggi abbiate bevuto già troppo!!!!

giovedì 4 aprile 2013

Una gita nelle Langhe parte 2: Fontanabianca

Lunedì 28 gennaio, nevosa mattinata nelle Langhe. I vigneti sono coperti di una coltre di neve e pure sulla strada è presente un velo che non rende semplice la guida del buon Sandro. Ma indomiti ci dirigiamo verso Neive, in particolare all'azienda Fontanabianca per assaggiare un po' di buon Barbaresco.

Il Barbaresco è un vino DOCG dal 1993 prodotto solo con uve Nebbiolo. Per molti anni è stato considerato il fratello minore del Barolo e offuscato dalla grande notorietà di questo mentre ultimamente è stata riscoperta la vera anima di questo vino. Mentre il Barolo esprime la potenza e l'austerità del Nebbiolo, il Barbaresco ne esalta l'eleganza e la finezza. La filosofia è la stessa che ritroviamo nel Barolo, il territorio diviso in vari cru per sottolineare il legame col territorio. Nelle Langhe un buon vino viene fatto in vigna solitamente, forse è uno dei pochi luoghi al mondo dove ha veramente senso parlare di Terroir.
Alcuni dati tecnici: il vino Barbaresco DOCG può essere prodotto solo nei comuni di Barbaresco, Neive e Treiso per intero e Alba nella frazione San Rocco. Il vino deve essere invecchiato per almeno due anni, di cui uno in botti di rovere.


Ma veniamo alla visita in cantina. Ad accoglierci abbiamo trovato Aldo Pola e la moglie. Siamo subito entrati per fuggire al miscuglio di neve e pioggia che stava cadendo e abbiamo fatto una scappata in zona vinificazione ed in cantina invecchiamento, dove Aldo ci ha descritto l'azienda e la loro filosofia. Piccola azienda familiare, piccoli numeri, vini classici delle Langhe e vini di terroir.


Partiamo con gli assaggi. Prima di tutto il loro bianco, il Langhe Arneis 2011, sapido e minerale, molto piacevole e dalla buona acidità. Abbiamo assaggiato poi direttamente dalla botte la versione 2012, decisamente un altro vino, molto fruttato con note evidenti di mango ed ananas. Queste note ci ha spiegato poi il produttore che vengono perdute nei mesi successivi all'imbottigliamento.
Siamo passati poi ai rossi con la tipica gamma langarola. Per primo il Dolcetto d'Alba 2011, fruttato e beverino con un tannino non eccessivo, il classico dolcetto insomma. Poi la Barbera d'Alba 2010 che viene affinata 12 mesi in botte piccola. Si presenta con un bel tannino, la solita acidità della Barbera e una buona eleganza. Siamo quindi passati al Langhe Nebbiolo 2010, invecchiato 6-8 mesi in barrique usate. Fruttato, fresco, bel tannino, le corte macerazioni sulle bucce tipiche del Langhe Nebbiolo ne danno un vino già pronto e molto piacevole.

Passiamo finalmente al Barbaresco, per primo il Serraboella 2008, invecchiato in botte grande, abbastanza elegante e pronto. Quindi il Barbaresco Bordini 2009 (ex Sorì Bordin), affinato in botti piccole, più complesso e ampio del Serraboella. Del Bordini abbiamo assaggiato anche l'annata 2004 ancora giovane e dalle ampie prospettive.
Il tutto naturalmente è stato accompagnato da formaggi e dalle nutrite spiegazioni di Aldo.

sabato 9 marzo 2013

Benvenuto Brunello 2013: assaggi e riflessioni

Lunedì 25 febbraio, tarda mattinata e ancora indecisi sul da farsi. Nevicherà a Montalcino? e quanto?
Indomiti, dopo aver chiamato un produttore amico per una previsione meteorologia in diretta abbiamo deciso di partire per Montalcino, naturalmente dopo aver compiuto il nostro dovere di cittadini ed esserci recati alle urne.
Arrivo nel primo pomeriggio, capatina al buffet e poi a degustare.
Naturalmente non siamo riusciti ad assaggiare tutti i vini e quindi parleremo solo di quelli che ci hanno colpito maggiormente tra quelli assaggiati, rigorosamente in ordine alfabetico.
Sinceramente l'annata ci è sembrata piuttosto promettente e decisamente più immediata della scorsa 2007, vini pronti in un periodo più breve i Brunelli 2008 e molto profumati e beverini i rossi 2011. Grandi vini le Riserve 2007.

Partiamo con Fattoi, con un Rosso di Montalcino 2011 da manuale, bel colore rubino chiaro, al naso esprime sentori di frutta rossa e note floreali, in bocca è rotondo, fruttato, elegante e di grande beva. Molto valido anche il Brunello di Montalcino 2008 sempre di un bel rosso rubino, al naso fruttato e floreale con note speziate, in bocca morbido, fresco, giustamente tannico. Un po' l'emblema dell'annata, vini in buona parte dei casi pronti in pochi anni ma di grande spessore. Buona anche la Riserva 2007, forse non ai livelli del 2006 ma comunque molto elegante sia al naso che in bocca con un tannino ancora molto aggressivo.
Passiamo quindi a La Mannella con la solita bella gamma di vini. Il Rosso di M. 2011 è apparso molto fruttato, piuttosto morbido e molto persistente, il Brunello 2008 di un bel colore rubino chiaro, al naso frutta rossa e spezie con evidenti note minerali, molto piacevole. In bocca un bel tannino in stile con i loro Brunelli sempre molto tradizionali ed austeri nei primi anni di vita. Il Brunello I Poggiarelli 2008 ha denotato la solita eleganza olfattiva e una buona freschezza e persistenza in bocca. La Riserva 2007 ha un bel colore rubino tendente al granato, al naso frutta e spezie la fanno da padrone, in bocca bel tannino, fresco e sapido.
Quindi Lisini che anche quest'anno non ci ha deluso. Il Rosso era stato imbottigliato da poco e quindi per apprezzarlo bisognerà aspettare ancora qualche mese. Il Brunello 2008 si presenta con un bel colore rosso rubino, al naso sentori di frutta rossa e spezie, in bocca rotondo, tannico e decisamente persistente. Il Brunello di M. Riserva 2007 è stato forse l'assaggio top della giornata. Si presenta con un bel colore rubino chiaro, al naso esprime note che vanno dalla piccola frutta rossa a note floreali, balsamiche e speziate. In bocca è decisamente pieno, fresco, tannico, fine, elegante ed estremamente lungo. Un vero capolavoro! Per finire il Brunello Ugolaia 2007 anche questo di grandissimo livello, di un bel rubino chiaro, al naso note  di frutta matura, spezie, cacao, in bocca rotondo, elegante, di grande potenza ed eleganza e molto lungo.
Piacevoli anche i vini di Piancornello, il Rosso di M. 2011 di colore rubino, al naso esprime sentori fruttati ed erbacei ed in bocca è molto fresco. Il Brunello 2008 si presenta di colore rosso rubino, al naso note floreali ed erbacee oltre alla solita frutta rossa mentre in bocca è decisamente tannico e fresco.
La prossima è un'azienda poco conosciuta e dai numeri piuttosto piccoli (circa 16.500 bottiglie totali) ma i vini hanno denotato una bella personalità, cosa non da poco di questi tempi. Parliamo di Poggio dell'Aquila. Il Rosso di M. 2011 è di colore rubino, al naso fruttato e leggermente floreale, in bocca decisamente fruttato fresco ed elegante. Il Brunello 2008 è di colore rubino, al naso decisamente riconoscibile per le note di resina di pino e balsamiche oltre che per la solita piccola frutta rossa e spezie. In bocca è decisamente fresco e tannico. La Riserva 2007 si è dimostrato un bel vino anche se non presenta la complessità aromatica del 2008.
Veniamo quindi ad uno dei grandi (non a caso) di Montalcino, Poggio di Sotto. Come al solito questi vino esprimono un'eleganza ed una finezza quasi unica nel panorama ilcinese. Il Rosso di M. 2009 si presenta di un bel colore rosso rubino chiaro, al naso sentori di piccola frutta rossa, balsamici e di spezie. In bocca decisamente fresco, morbido con un tannino di rara eleganza ed una grande persistenza. Il Brunello 2008 ha il solito bel colore rubino chiaro, al naso presenta sentori di frutta rossa, spezie e balsamici. In bocca è decisamente fresco, fruttato con un bel tannino lungo ed elegante. Nel Brunello Riserva 2007 si ritrovano l'eleganza tipica dell'azienda ed una potenza frutto anche dell'annata.
Bei vini anche quelli di Sesti, a partire da un elegante e fruttato Rosso di M. 2011, fresco e di gran beva, uno dei migliori della giornata. Di spessore anche il Brunello 2008, dal colore rubino, al naso si denotano profumi di cuoio, spezie, frutta rossa matura, in bocca si presenta con un tannino ben presente ed una buona acidità. Il Brunello Riserva Phenomena 2007 ha un bel colore rosso rubino, al naso si sentono note di frutta matura, quasi confettura, spezie e minerali, molto fine e complesso. In bocca è fruttato, fresco, pieno e decisamente persistente, veramente un gran bel vino.
Bella sorpresa anche Solaria con un Rosso di M. 2011 decisamente inconfondibile al naso con sentori di marasca e piccola frutta rossa ed una elegante nota floreale. In bocca è decisamente fresco e fruttato con un buon tannino. Interessante anche il Brunello 2008 anche se non sopra le righe come il Rosso.
Gran bel Rosso di M. 2011 quello di Talenti, al naso fruttato e floreale, in bocca elegante, fresco e rotondo. Buono anche il Brunello 2008, di un bel colore rubino chiaro, al naso sentori di frutta matura, cuoio e balsamici, in bocca meno incisivo che al naso.
Passiamo quindi alla Tenuta le Potazzine con un bel Rosso di M. 2011, fruttato e di buona beva. Molto elegante il Brunello 2008 dal colore rosso rubino, al naso si presenta con note balsamiche, fruttate, floreali e speziate, in bocca si rivela fresco e con un tannino non troppo aggressivo. Assaggiata anche una rarità , il loro Brunello Riserva 2006, di un bel colore rubino, balsamico e speziato al naso, fresco, tannico e persistente in bocca.
La prossima azienda è Tiezzi con un Rosso di M. 2011 sopra le righe, di un bel colore rubino chiaro, al naso frutta e spezie, in bocca è morbido, rotondo, elegante con un tannino ben presente e persistente. Il Brunello 2008 ha un colore rubino ed al naso si sentono subito sentori di frutta matura, cioccolato, cuoio e spezie. In bocca è rotondo, tannico, fresco, minerale e decisamente lungo. Il Brunello Vigna Soccorso 2008 è di un bel colore rubino, al naso presenta sentori di frutta e spezie, in bocca è rotondo e tannico, fresco e persistente. Per finire Il Brunello riserva 2007 ha un colore rubino chiaro, al naso denota sentori di spezie, erbe officinali, frutta matura. In bocca è morbido, il tannino è ancora aggressivo ed accompagnato da un'ottima acidità e da una gran persistenza.
Altri validi assaggi il Brunello Riserva 2007 di Gianni  Brunelli-Le Chiuse di Sotto ed il Brunello 2008 di Siro Pacenti. Che dire, anche quest'anno una bella giornata di assaggi e già pensiamo all'annata 2009, altra annata a 4 stelle...


martedì 5 marzo 2013

Anteprime 2013: Vino Nobile di Montepulciano, impressioni ed assaggi

Lunedì 18 Febbraio ci siamo dedicati al duro lavoro del degustatore con un viaggio a Montepulciano per l'anteprima del Nobile 2010.
Le impressioni generali sono state decisamente più positive dell'anno precedente.
Ma veniamo al dunque e partiamo con i vini. Naturalmente non abbiamo assaggiato tutte le aziende e pertanto ci limiteremo a citare gli assaggi per noi più significativi.
In generale anche se i Nobili 2010 assaggiati non sono stati tantissimi l'impressione che ci siamo fatti è di essere di fronte ad una grandissima annata, 4 stelle per il Consorzio ma quasi 5 stelle di fatto.

Parlando di Aziende in ordine alfabetico partiamo con Bindella con un Rosso di Montepulciano 2011 sempre all'altezza, molto fruttato, fresco e con un buon tannino, uno dei migliori della categoria. Il Nobile Bindella 2009 si è dimostrato di un bel colore rubino intenso, bel frutto al naso con note di spezie e molto piacevole in bocca con un bel tannino ed un'ottima acidità. Il Vino Nobile I Quadri 2009 è stato uno dei migliori assaggi della giornata, di un bel colore rosso rubino, al naso note di frutta rossa e spezie ed una bocca che rasenta la perfezione, fresco, bel tannino giovane ma già piacevole, lungo e complesso.


Passiamo quindi a Contucci con un bel Rosso di M. 2011, rosso rubino chiaro, fruttato ma non troppo e con un bel tannino. Poi il Vino Nobile 2009 con un bel colore rosso rubino, note di frutta rossa e spezie al naso ed in bocca rivela un tannino piacevole ed una gran freschezza con un finale veramente lungo ed elegante. Ma il pezzo forte della giornata è il Vino Nobile Pietrarossa 2009, veramente strepitoso. Si presenta con un bel colore rosso rubino ed una grande finezza al naso con note che spaziano dai piccoli frutti rossi (ciliege e lamponi) a note speziate e minerali. In bocca rivela un bel tannino ed un'acidità che lo preserverà per lunghi anni con un finale molto lungo ed elegante. Sempre di gran livello anche il Vino Nobile Mulinvecchio 2008, con evidenti note speziate e minerali al naso, già più pronto (è un 2008) del Pietrarossa ma ancora giovane dato il bel tannino e la freschezza. Bel vino anche il Nobile Riserva 2007, complesso e austero, ancora molto giovane e dal lunghissimo futuro.
Da segnalare anche Le Berne con bel Rosso di M. 2011, al naso ancora un poco chiuso ma in bocca veramente elegante ed esplosivo, di grande beva. Buono anche il Vino Nobile 2010 anche se a mio avviso non a livello delle scorse annate.
Altra azienda di livello si è dimostrata Palazzo Vecchio con un bel panorama di vini. Molto fruttato ed elegante il Rosso di M. 2011 con una gran beva. Gran vino Il Vino Nobile 2010 dal colore rosso rubino con note speziate, floreali e fruttate al naso. In bocca si è mostrato pieno, giovane ma dalle ottime potenzialità. Buono anche il Vino Nobile 2008 (nel 2009 non hanno prodotto alcun vino) e la Riserva 2008. Di gran levatura anche il Nobile Riserva 2007, già assaggiato lo scorso anno ed in corso di ulteriore miglioramento.
Da segnalare anche la Tenuta di Gracciano della Seta con un bel Rosso 2011, di colore rubino chiaro, fruttato al naso e morbido e fresco in bocca. Buoni anche il Vino Nobile 2010 e la Riserva 2009.
Altri buoni assaggi il Rosso 2011 de Il Macchione, il Nobile 2010 di Canneto, il Nobile 2009 de La Ciarliana, il Rosso 2011 ed il Nobile 2009 de la Cantina del Giusto.
Per quanto riguarda il Vin Santo di Montepulciano due su tutti, quello di Talosa, complesso con note dalla frutta secca a note eteree e di erbe officinali, fresco e molto persistente. L'altro bel Vin Santo quello di Palazzo Vecchio, complesso, assolutamente non stucchevole e molto molto persistente.

venerdì 1 marzo 2013

Una gita nelle Langhe parte 1: Walter Massa e il Timorasso

Fine gennaio 2013 nelle innevate langhe, una gita di piacere (molto) e di lavoro. Questo potrebbe essere il sunto di questi tre giorni in terra piemontese in compagnia di alcuni colleghi e amici, dietro la sapiente guida di Stefano e Sandro.


La gita è stata una visita piuttosto informale a 6 aziende sapientemente selezionate da Stefano nel corso degli anni. La prima tappa domenica sera, il 27, è stata nei pressi di Alessandria, Colli Tortonesi, a visitare l'eclettico Walter Massa con il suo Timorasso.
Il Timorasso è un antico vitigno, riscoperto a partire dagli anni 80' grazie proprio a Walter Massa, il primo a credere nelle potenzialità di questo vitigno e presto seguito anche da altri produttori. Il personaggio è decisamente non convenzionale, come non convenzionale sono anche i suoi vini. Dopo una visita nella cantina ci siamo trasferiti nella sala per le degustazioni ed abbiamo testato in serie diversi vini. Per primo il Derthona, il Timorasso base ma già molto interessante per la sua mineralità e profondità. Siamo quindi passati ai 3 diversi cru di Timorasso, annata 2010: Montecitorio, Sterpi e Costa del Vento, espressioni molto diverse di terroir. Molto incisivo lo Sterpi 2010, fruttato, corposo, minerale, lungo e piacevole, un vino da lungo invecchiamento come ci ha confermato l'assaggio dell'annata 2005, ancora fresca e beverina.
Il Timorasso si è dimostrato in grado di dare dei grandi bianchi da invecchiamento e di esprimere una mineralità decisamente inconsueta in questa regione.
Siamo poi passati ai rossi con la Barbera Monleale 2007, fresca e di pronta beva, la Barbera Bigolla 2003, complessa e di grande impatto e il Cerretta 1997, un blend di Barbera, Nebbiolo e Croatina. Per finire Anarchia Costituzionale, il Moscato aziendale, dolce ma non troppo, fresco e per niente stucchevole. Il tutto naturalmente accompagnato da buon salame locale.
Stanchi ma soddisfatti siamo tornati in albergo perché ci aspettava una giornata veramente impegnativa: Barbaresco e Barolo!

venerdì 8 febbraio 2013

Tempo di Anteprime in Toscana 2013: non solo vino!

Da un po' di tempo non scrivevo qualcosa ma penso che questo sarà il primo di una lunga serie di post, spero interessanti.
Ma veniamo al sodo!
Come ogni anno Febbraio e Marzo sono i mesi delle anteprime del vino e delle importanti degustazioni e anche il 2013 non sarà da meno.
Si comincia il 14 e 15 Febbraio a Firenze La Fortezza da Basso con Buy Wine 2013, una manifestazione in continua crescita che presenterà circa 100 aziende il primo giorno ed altre 100 il secondo. Naturalmente presenti il top della produzione Toscana ma anche tante piccole aziende che vogliono farsi conoscere. La manifestazione è principalmente riservata ai buyer internazionali e locali ma se conoscete qualche azienda...
Poi il 16,17 e 18 Febbraio alla Fortezza di Montepulciano l'anteprima del Vino Nobile 2010, da non mancare.
Sempre il 17 e 18 Febbraio a San Gimignano la presentazione della Vernaccia 2012 e della Riserva 2011.
Il 18 ed il 19 Febbraio ci trasferiamo alla Stazione Leopolda di Firenze per la Chianti Classico Collection 2013. Ospiti d'onore il Chianti Classico 2012 e 2011 e la Riserva 2010. Presenti più di 130 produttori divisi per zone, un'esperienza da non lasciarsi sfuggire.
Passiamo poi al 23, 24 e 25 Febbraio presso il Chiostro del Museo di Montalcino con Benvenuto Brunello con in degustazione il Brunello di Montalcino 2008, la riserva 2007 ed il Rosso 2011.
Veniamo poi alle degustazioni perché il 3 e 4 Marzo all'Una Hotel di Lido di Camaiore si terrà la più importante degustazione di vini toscani, Terre di Toscana con 130 produttori e più di 600 vini in degustazione. Sono presenti tutte le grandissime aziende toscane, da non mancare assolutamente!
Dal 4 al 6 Maggio al Real Collegio di Lucca Anteprima dei Vini della Costa con circa 80 produttori delle provine di Massa-Carrara, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto
E poi non solo vino perchè dal 3 al 7 Marzo a Marina di Carrara presso il gigantesco complesso fieristico avrà luogo Tirreno CT fiera aperta a tutti (a pagamento) con attrezzature per la ristorazione, cibo di ogni genere, vino, birra, bevande, oggettistica e tanto altro. Da visitare con calma.
Dal 9 all'11 Marzo Taste alla Stazione Leopolda di Firenze con cibo di qualità, birre artigianali e vino.
Spero che per ora vi possano bastare!

martedì 26 giugno 2012

I Panigacci, vecchi sapori della Lunigiana


Cosa sono i panigacci? Il panigaccio è un prodotto tipico toscano originario della Lunigiana, in particolare del comune di Podenzana, ed è un tipo di pane rotondo, non lievitato, cotto in speciali piatti di terracotta, chiamati testi, arroventati a fuoco vivo in un falò o in un forno a legna. Tra un testo e l'altro si introduce una pastella di farina, acqua e sale, sino a formare una pila. La consistenza finale del panigaccio è morbida o croccante a seconda del tempo di cottura.
Si possono gustare con gli affettati, formaggi come lo stracchino o con vari sughi, da quello di funghi al pesto. Il modo più adatto per gustarli con dei sughi è quello di farli bollire una volta raffreddati, servirli e versare il sugo, creando un primo piatto originale. Esiste anche la variante "dolce": si servono a fine pasto con della cioccolata da spalmare.
Questa è la descrizione a grandi linee di questo delizioso cibo povero. Noi come al solito siamo partiti da queste basi ed abbiamo cercato di reinventare un poco il panigaccio secondo quella che è la nostra "cucina". L'idea è stata quella di usare il panigaccio come se fosse un panino o una piadina.
E allora è venuto fuori un panigaccio scaldato sulla piastra con gorgonzola, marmellata di fichi e prosciutto crudo, piegato a lunetta e veramente delizioso.
Poi con finocchiona e stracchino oppure con prosciutto arrosto e formaggio vacchino fuso o con lardo, acciughe e pomodorini e naturalmente con salsiccia e stracchino. 


Li serviamo o ripiegati a mezzaluna o come fosse un panino vero e proprio, un poco più morbidi quelli con finocchiona e salame, un poco più croccanti quelli col lardo o con la salsiccia.
E ogni giorno una nuova idea perché il panigaccio è una materia prima molto versatile che si presta anche in accostamento a preparazioni dolci, ad essere usato come un grande crostino o una piccola pizza....
A presto ulteriori aggiornamenti!


martedì 29 maggio 2012

Degustazione dei Viticoltori 2012

Lunedì 14 Maggio, Hotel il Piccolo Castello a Monteriggioni,  Degustazione dei Viticoltori a cura di Selezione Fattorie. Giornata primaverile con temperatura mite ed un bel vento fresco, perfetta per degustare.
Molto bella la location,  appena entrati troviamo subito le bollicine e poi gli stand delle aziende disposti lungo il perimetro della invitante piscina con un ordine preciso, da Nord a Sud a partire dalla Valle d'Aosta per finire con la Sardegna. E nel mezzo tutte le regioni italiane con una piccola escursione oltre confine, sponda Slovena.
Non siamo purtroppo riusciti ad assaggiare tutto e quindi parleremo solo dei vini che ci hanno colpito di più tra quelli assaggiati, che comunque non sono stati pochi.
La prima tappa sono state le bollicine di Arunda, Trento Doc con la cantina Metodo Classico più alta d'Europa con i suoi 1200 m. Tutte degne di nota le bollicine assaggiate, menzione speciale per il brut, vino base dell'azienda ma con un elevato rapporto qualità/prezzo.
Poi siamo passati ai bianchi Valdostani con in evidenza l'ottimo Blanc de Morgex et de La Salle di Vevey Albert ed il Petit Arvine e lo Chardonnay di Chateau Feuillet. Da segnalare poi il Sylvaner di Niedermayr, sapido, minerale e fruttato ed il Gewurtztraminer di Franz Haas tra gli altri bianchi del nord.
Ma la perla del giorno è stata sicuramente l'unica azienda straniera, Edi Simcic dalla Slovenia, località Goriska Brda, l'equivalente sloveno del Collio. Ottima tutta la linea con un Sauvignon molto particolare, un'ottima Ribolla ed una Malvazija superba. Sentori decisamente di terroir per questi vini dal gran corpo, mineralità e persistenza.
Altro vino superbo il Verdicchio di Matelica di Collestefano con in degustazione anche un 2007 sempre in grande forma. Vino complesso, elegante, e decisamente beverino. Anche Cataldi Madonna non delude con il Pecorino Giulia, al secondo anno di produzione e già con una sua personalità. Più fruttato e floreale del 2010, meno erbaceo. Altro vino sopra le righe il Salina bianco di Caravaglio, accattivante al naso e molto sapido e fresco in bocca.

Passiamo poi ai rossi e da segnalare Gabbas con il suo Cannonau Lillovè molto sopra le righe, fruttato al naso ed in bocca morbido, elegante, avvolgente. Cannonau decisamente diverso il Mamuthone di Giuseppe Sedilesu, tannico, scontroso, complesso al naso e con grandi prospettive future.
Altri rossi da segnalare l'interessante Fumin di Chateau Fillet, i Pinot Nero di Niedermayr e Franz Haas, il Montepulciano d'Abruzzo di Cataldi Madonna, il Primitivo di Manduria Dunico di Masseria Pepe (Racemi).
In Piemonte interessanti i vini di Fontanabianca e Grimaldi Bruna, soprattutto per il buon rapporto qualità-prezzo.
Un discorso a parte va poi fatto per un altro produttore presente, Voerzio. I suoi vini non sono propriamente economici ma il lavoro che c'è dietro giustifica, almeno in parte, il prezzo. Rese di non più di mezzo chilo d'uva per pianta che sale ad un chilo per i due vini base non in degustazione. Ma prezzo a parte i vini sono veramente più che meritevoli. Come al solito in degustazione anche una vecchia annata per far capire come si evolvono i suoi vini, nel caso un Barolo Capalot Brunate del 1999 semplicemente fantastico.
Per finire i vini dolci. I migliori la Malvasia delle Lipari Passito Caravaglio con un naso molto complesso ed in bocca caratterizzato da una buona mineralità e acidità. Il Moscato rosa di Franz Haas si è rivelato pure molto piacevole così come il Moscato Passito al Governo di Saracena di Cantine Viola con un naso veramente complesso ed una buona bevibilità. Per finire una nota di merito al Blanc Flapi, un eiswein prodotto da uve Prie Blanc da Vevey Albert, che si è distinto per i suoi profumi che spaziano dalla frutta secca alle erbette aromatiche, per una dolcezza molto piacevole ma soprattutto per la marcata acidità che lo rende un vino molto beverino.

venerdì 27 aprile 2012

Panini Divini

Vino di qualità e panini, all'inizio era un po' difficile crederci ma poi è diventata una realtà appassionante. Scordiamoci il panino in versione fast food, come un pasto dell'ultimo minuto da consumare in piedi mentre torniamo al lavoro, magari senza nemmeno pensare a cosa stiamo mangiando. Piuttosto vediamo il panino come un piatto vero e proprio, con la stessa dignità di un qualsiasi primo, secondo o antipasto.
Ma andiamo con ordine perché non è così semplice come tutti pensano preparare un panino come si deve.

Punto primo, le materie prime devono essere di elevata qualità, a partire dal pane. Noi personalmente abbiamo dovuto provare parecchi forni e tipologie di pane per trovare il pane giusto per ogni panino, quello che ne esalta maggiormente il gusto. Poi i salumi e gli insaccati sono sicuramente fondamentali così come i formaggi, entrambi obbligatoriamente di piccoli artigiani. Per non parlare delle salse, delle verdure e del pesce.
Una volta trovati i materiali di prima qualità, e vi assicuro che non è affatto facile, inizia il secondo punto, come combinare i vari ingredienti per ottenere qualcosa di speciale, unico. Il panino di qualità non è necessariamente un prodotto elaborato e complesso, può essere anche molto semplice come ad esempio il nostro panino contadino: rosetta con prosciutto crudo e pecorino. La rosetta deve essere fresca e leggermente riscaldata, il pecorino tagliato non troppo finemente in modo che se ne senta il sapore, nel nostro caso un pecorino semistagionato della Garfagnana. Sopra il pecorino poniamo il prosciutto crudo toscano tagliato non troppo alto. Un gusto veramente unico.
Ma bisogna anche cercare di andare un poco oltre e creare degli accostamenti non banali, a volte anche azzardati per ottenere risultati strabilianti. La nostra specialità sono ad esempio i panini dolce-salati, con confetture, mostarde dolci, creme di aceto balsamico in contrapposizione a salumi e formaggi. Chi l'avrebbe mai detto che si poteva creare un panino con la soppressata e la marmellata di fragola o con il prosciutto arrosto e la confettura d'albicocca?
E' una continua ed appassionante ricerca per creare qualcosa di buono e "diverso", cercando poi anche di abbinarlo con qualche vino o birra artigianale.
Siamo arrivati a proporre più di 50 panini veramente diversi uno dall'altro e molti altri sono in cantiere.
Cercheremo di approfondire il discorso nei prossimi post, nel frattempo ci sono parecchie novità da sviluppare.....

Livio Del Chiaro

martedì 20 marzo 2012

Aspettando il Vinitaly 2012: alcuni consigli

Ultima settimana di attesa, domenica si parte con la più grande fiera sul vino in Italia.
4164 espositori e quasi 95.000 mq di esposizione, aziende italiane ma non solo. Quest'anno anche vini argentini, australiani, austriaci, brasiliani, tedeschi, francesi e via dicendo.
Grandi cambiamenti nelle date della fiera, non più dal giovedì al lunedì ma dalla domenica al mercoledì, una scelta che sicuramente privilegia gli operatori del settore e le aziende e non penalizza eccessivamente gli appassionati che possono visitare la fiera la domenica. Anche perché in fondo il Vinitaly dovrebbe essere una fiera riservata agli operatori del settore mentre nel passato, specialmente il sabato, si assisteva a orde di giovani più che ebbri vagare per gli stand, spesso cercando di accaparrarsi qualche bottiglia.

Come ogni anno si pone il solito quesito: cosa assaggiare?
E spesso, dopo essersi fatto un'idea su cosa assaggiare prima della partenza, si va a finire da tutt'altra parte e a bere cose (nel bene e nel male) che non ci saremmo mai sognati.
A mio parere la scelta migliore è di visitare 1, massimo 2 regioni ogni anno e all'interno di ogni regione cercare di fare un  percorso il più logico possibile.
Un esempio potrebbe essere la visita al padiglione 6 con Alto Adige e Friuli partendo con i bianchi alto atesini, passando poi ai bianchi friulani (Collioper ultimo) per passare quindi ai vari schiava, lagrein e pinot nero. A seguire qualche refosco, merlot e pinot nero friulani e per finire Ramandolo, Picolit, qualche passito alto atesino (Moscato Giallo e Gewurtztraminer) e dulcis in fundo Moscato Rosa.
Un altro bel giro è al padiglione B con la Campania. Potreste iniziare con i bianchi di Ischia e della Costa d'Amalfi, poi passare ai vari Greco di Tufo e Fiano d'Avellino. A seguire in rossi con qualche Piedirosso frizzante della Penisola Sorrentina, ad esempio un Gragnano, poi qualche rosso del Vesuvio e per finire Aglianico del Taburno e Taurasi. Se volete assaggiare qualche vino dolce alcune aziende producono della Falanghina passita.
Un altro padiglione interessante è il numero 11 dove potreste assaggiare dei bianchi Valdostani, Liguri ed Abruzzesi. Potreste partire con dei Blanc de Morgex, poi passare a dei Trebbiano d'Abruzzo, Pecorino e Cococciola e a seguire qualche Pigato e Cinque Terre Bianco. Da non perdere almeno un Montepulciano d'Abruzzo Cerasuolo. A seguire qualche rosso valdostano (fumin, petit rouge e pinot noir?), almeno un rossese ligure  e poi Montepulciano d'Abruzzo. Per quanto riguarda i vini dolci almeno uno Chambave Muscat valdostano, e ,se vi riesce, il rarissimo Cinque Terre Sciacchetrà. In questo padiglione poi ci sono anche alcuni produttori francesi e australiani, se vi va di provare qualcosa..
Questi sono solo alcuni consigli di itinerari ma ce ne sono molti altri altrettanto validi.
Una delle cose belle del Vinitaly è trovare ogni volta dei produttori a noi sconosciuti che ci entusiasmano con i loro vini e questo è senz'altro compito vostro. Per gli itinerari che vi ho proposto alcuni nomi potrebbero essere: Tramin per i bianchi ed i passiti a base di Gewurtztraminer, Colli di Lapio per il Fiano, Tenuta Ulisse per i rosati e bianchi abruzzesi, Cataldi Madonna per il Montepulciano d'Abruzzo.
Buone bevute a tutti.

Livio Del Chiaro

venerdì 16 marzo 2012

Considerazioni sulle 3 grandi anteprime toscane 2012: Chianti Classico, Vino Nobile e Brunello

Sono terminate già da qualche settimana le tre grandi anteprime toscane: Vino Nobile di Montepulciano, Chianti Classico e Brunello di Montalcino. In degustazione le annate 2009 e 2008 riserva del Nobile, il 2010 e 2009 riserva nel Chianti Classico ed il 2007 e 2006 riserva nel Brunello, oltre al Rosso di Montepulciano 2010, al Rosso di Montalcino 2010 ed al Moscadello di Montalcino e vari IGT.
Non avendo assaggiato tutti i produttori non mi sembra giusto fare un'analisi sugli assaggi (tranne un breve accenno alla fine) ma preferisco fare una riflessione complessiva.
Partiamo dall'affluenza, sicuramente in aumento, soprattutto per Benvenuto Brunello, forse segno di un rinnovato interesse degli addetti al settore.
Ma come sono andate queste degustazioni? Sinceramente mi aspettavo qualcosa di più, soprattutto da annate osannate dagli esperti come 5 stelle.
Il Chianti Classico 2010 si preannuncia forse il più interessante con una qualità in alcuni casi anche maggiore del 2009 e le riserve 2009 decisamente intriganti, figlie di un'annata eccezionale in molte aree chiantigiane. I migliori assaggi a mio parere sono (come spesso succede) dalle zone di Lamole e Radda anche se ho trovato vini piacevoli un po' da tutta l'area Classica, da Panzano a Castellina, da Gaiole a Castelnuovo Berardenga.
Il Nobile 2009 non è stato di certo all'altezza (come annunciato) del 2008 e la qualità è stata media un po' per tutti i produttori, tranne per 2-3 perle. Superiori le riserve 2008 mentre il Rosso di Montepulciano 2010 si è rivelato piacevole anche se meno fruttato e intenso del 2009. Sinceramente mi aspettavo qualcosa di più.
La delusione maggiore è stata Benvenuto Brunello con l'annata 5 stelle 2007. Per carità tanti buoni vini ma veramente pochi (3-4) quelli eccezionali. La caratteristica comune è stata una nota fruttata molto matura al naso con una carenza di aromi terziari, un tannino già abbastanza pronto ed una freschezza non troppo marcata. Insomma un vino più "internazionale" che "tradizionale", di sicuro gradimento oltreoceano, forse un po' meno per i puristi del Sangiovese. Sicuramente più interessante il Rosso di Montalcino 2010 con diverse espressioni molto interessanti. Un vino molto profumato con eccentuate note di frutta rossa e floreali, con un tannino abbastanza aggressivo ed un'ottima acidità. Per una volta ha vinto il fratello minore.
Per concludere vorrei solamente citare per ogni tipologia i vini , tra quelli assaggiati, quelli che mi sono piaciuti di più, che mi hanno trasmesso qualcosa, che mi hanno emozionato e sorpreso.
Chianti Classico 2010: Bindi Sergardi
Chianti Classico Riserva 2009: Bandini Villa Pomona
Rosso di Montepulciano 2010: Bindella
Vino Nobile di Montepulciano 2009: Contucci
Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2008: Palazzo Vecchio
Rosso di Montalcino 2010: Armilla e Lisini
Brunello di Montalcino 2007: Lisini
Brunello di Montalcino Riserva 2006: Fattoi