mercoledì 11 marzo 2015

Degustazione Vini greci a La Divina Enoteca - 06/03/2015

Venerdì 6 marzo nel centro di Firenze, presso La Divina Enoteca si è svolta una degustazione di 24 vini greci di 7 produttori rappresentativi di buona parte del patrimonio enologico ellenico.
La degustazione è stata organizzata grazie ad una iniziativa del Consolato di Grecia, in particolare grazie alla passione di Haris Papandreu che ci ha coinvolto in questa avventura. E grazie alle aziende che hanno fornito i loro vini ed alla Fisar Delegazione di Firenze che ci ha dato professionalità con i suoi Sommelier Anna Paola Coppi, Donatella Corsini, Marco Nardi ed il Sommelier dell'anno Livio Del Chiaro (nome familiare).



Le aziende presenti sono state Chrisohoou Estate, Gavalas Winery, Chateau Lazaridi, Melissinos Winery, Oinigos, Palivos Estate, Skouras Domain.
Le aspettative per questa degustazione erano veramente molte e sinceramente non sapevo proprio cosa aspettarmi in quanto la mia esperienza pregressa sui vini greci risaliva ad un Retsina bevuto durante il corso per sommelier qualche anno fa.
Alla fine della degustazione posso dire di essermi fatto un minimo di cultura sui vini greci ed il livello dei vini assaggiati è stato decisamente molto alto.



Ma partiamo con i bianchi, tutti molto diversi ma molto interessanti. I bianchi di Melissinos Winery dall'isola di Cefalonia, nel mar Ionio, mi hanno decisamente sorpreso con la Robola of Kefalonia, un vitigno associato alla Ribolla Gialla friulana ma decisamente molto differente. Nel bicchiere come quasi tutti i bianchi assaggiati, il vino si presenta con un giallo paglierino scarico, al naso spiccate note minerali di pietra focaia, note salmastrose, di resina e di erbette aromatiche, in bocca vino quasi salato, fresco, persistente. L'altro vino prodotto dall'azienda invece, il Gold, è un blend di altri due vitigni autoctoni (Zakynthino e Vostylidi) ed è decisamente di tutt'altro impatto. Sempre scarico nel bicchiere, al naso note di frutta gialla e fiori con sentori minerali di sottofondo ed in bocca meno sapido e più morbido ed elegante con una buona acidità ed una decisa persistenza. Grandi vini da pesce entrambi, il primo perfetto per delle crudità, il secondo per un risotto al granchio o per un guazzetto di gamberi.


Altra isola decisamente interessante dal lato opposto della Grecia, nel mezzo del mar Egeo, è Santorini con l'azienda Gavalas Winery. Assaggiati 3 vini bianchi tutti di grande spessore, il primo, un Katsano (vitigno coltivato solo da questa azienda) dà un vino scarico, minerale, leggermente fruttato ma di buona struttura, grande acidità e lunga persistenza. Ottimi anche i due vini prodotti col vitigno simbolo dell'isola, l'Assyrtiko. Il primo con vinificazione tradizionale colpisce per l'eleganza dei profumi da piccoli fiori gialli a frutti bianchi e note salmastre, per la grande freschezza, la sapidità, il corpo e la lunga persistenza. Il secondo, prodotto con lunga permanenza dei lieviti, al naso ricorda alcuni vini spumanti prodotti col metodo ancestrale mentre in bocca è naturalmente fermo con questa forte nota di lievito ed un buon corpo.
Un altro bianco che mi ha colpito è il Moscofilero di Skouras Domain, dal vitigno omonimo, tipico del Peloponneso, nel sud della Grecia. Il vitigno ha una buccia rosata e dà vini con sentori aromatici che ricordano vagamente un Gewurtztraminer o un Moscato Giallo. Infatti al naso colpiscono i sentori di litchi, rosa, mango ed in bocca sorprende la morbidezza accompagnata da una acidità pronunciata e una sottile sapidità.

Altro vino interessante sempre dal Peloponneso, da Palivos Estate, lo Stone Hills, un blend di Malagousia (della grande famiglia delle Malvasie?) e Chardonnay. Al naso l'aromaticità della Malagousia è ben supportata dall'acidità e dalla struttura data dallo Chardonnay.
Ultima regione analizzata è nel nord della Grecia, in Macedonia con Chrisohoou Estate col suo Xinomavro vinificato in bianco, un vino leggermente fruttato e floreale e veramente tagliente con una acidità predominate.
Passando poi ai rossi decisamente molto interessanti ma anche difficili per un palato toscano. Grande vitigno l'Aghiorghitiko, tipico del Peloponneso, capace di dare vini potenti con dei sentori di frutta rossa surmatura, spezie e delle interessanti note minerali, balsamiche e di erbe aromatiche. Di Skouras Domain di rilievo il Saint George Nemea, vino apparentemente un poco rustico ma di grande impatto, complesso, potente, persistente, da grandi carni rosse. Di Palivos Estate da citare Ammos Reserve Terra Leone, sempre potente e persistente. Vini da affinare ed aspettare con curiosità. Di Oinigos interessante il Metropolis Gold sempre di gran corpo, colore scuro e notevole finezza.
Dall'isola di Cefalonia anche un rosso interessante, il Mavrodaphne of Kefalonia, un vino scuro, con sentori di spezie e frutta rossa surmatura, cupo, di gran corpo e con un tannino decisamente pronunciato ed allappante. Da invecchiare.
Il vitigno tipico del nord della Grecia invece è lo Xinomavro, che abbiamo già trovato vinificato in bianco. I due rossi di Chrisohoou Estate sono anche esse vini potenti, tannici, fruttati e speziati ma anche eleganti e morbidi.

Infine dalla Macedonia i due rossi da vitigni internazionali di Chateau Lazaridi tra cui spicca decisamente il Nico Lazaridi Magic Mountain Red, un blend di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc con uve perfettamente mature, fine al naso con sentori di frutta rossa matura, piacevoli note erbacee, pepe, chiodi di garofano, vaniglia, in bocca morbido, vellutato e con buona persistenza.
E per finire un bel vino dolce da Santorini, il Vinsanto di Gavalas Winery, un blend di Assyrtiko, Athiri e Aidani, vino dal colore ambrato con note di frutta secca e confettura di fichi, in bocca è piacevole e la buona acidità ben bilancia il considerevole residuo zuccherino.
Degustazione decisamente divertente e didattica, vini piacevoli ed interessanti, purtroppo praticamente introvabili in Italia. Per ora almeno....

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