sabato 26 marzo 2016

"La Verticale de' Pazzi" : Sangiovese, territorio, passione, umiltà, creatività e voglia di mettersi in gioco.....questi sono gli ingredienti giusti per un ottimo Chianti Rufina Riserva.

Gianni, ti ricordi? Era il 2011, poco più di un anno dall'apertura della nostra enoteca, quando abbiamo fatto la prima verticale di Lastricato, il Chianti Rufina Riserva del Castello del Trebbio. Da allora il nostro rapporto di collaborazione non si è mai interrotto, anzi, si è rafforzato: abbiamo conosciuto Stefano Casadei con cui si è instaurato un rapporto di amicizia, abbiamo visto i vini cambiare la propria veste e nascere la nuova strepitosa linea "Le anfore", abbiamo seguito lo svilupparsi della "filosofia" del biointegrale.....insomma, siamo cresciuti con voi!
E così, dopo 5 anni, abbiamo voluto riproporre una verticale forse ancora più strepitosa della prima: 7 annate di Chianti Rufina Riserva Lastricato e un Sangiovese 2011 affinato in anfora.


CASTELLO DEL TREBBIO, LA STORIA
Siamo alla Rufina, a pochi km da Firenze in un territorio collinare segnato da boschi, vigneti e oliveti. Tra queste colline si erge un meraviglioso castello famoso per aver caratterizzato un pezzo di storia fiorentina.
Venne costruito nel 1184 dalla nobile famiglia di banchieri de' Pazzi e nel 1478 fu il lugo dove venne ordita la nota "Congiura de' Pazzi" che programmò l'eliminazione della famiglia rivale che comandava a Firenze e l'intenzione di uccidere Lorenzo de' Medici.
Nel castello si trova ancora la splendida Sala della Congiura e per ricordare questo importante evento alcuni vini hanno nomi ad esso ispirati.

IL TERRENO
In questa area i terreni sono ricchi di galestro, un'argilla scistosa che si rompe facilmente formando schegge e pezzi poliedrici.  Questo tipo di suolo dà vini più strutturati e meno fruttati.

LA VERTICALE
Insieme al Produttore Stefano Casadei abbiamo assaggiato 7 annate di Chianti Rufina Riserva Lastricato, analizzando l'andamento climatico di ogni anno e l'influenza che questo ha avuto sul vino e ponendo attenzione anche al diverso uso dei contenitori durante l'affinamento.
Durante la serata Stefano ci ha illustrato con grande maestria, le peculiarità dei suoi vini, ci ha raccontato aneddoti di vita quotidiana e con grande analisi critica ci ha parlato delle diverse scelte aziendali fatte e di come queste siano risultate talvolta ottime e talvolta meno buone anche se necessarie. Certo è che ogni scelta si è riflessa nel vino e nelle sue caratteristiche, pur rimanendo costantemente un vino di grande classe che continua a trasmetterci, sorso dopo sorso, tutta la passione  del loro creatore.



I VINI
Il primo anno di produzione del Chianti Rufina Riserva è stato il 1997.
Tutti i vini fanno un affinamento che va dai 24 ai 30 mesi a seconda dell'annata. 
Fino al 2005 è stato un sangiovese in purezza affinato in botte grande, mentre dal 2005 al 2009 compresi sono cambiati uvaggio e affinamento. In questi anni sono stati introdotti il Merlot e l'uso di barrique e tonneaux per cercare di incontrare un po' più il gusto internazionale. Stefano con grande spirito di autocritica ci ha raccontato come in realtà consideri questo un piccolo incidente di percorso che lo ha portato poi, a partire dall'annata 2010, a togliere il Merlot e reintrodurre l'uso della botte grande. 
Io personalmente penso che scelte diverse non siano in realtà errori ma cambiamenti necessari per crescere. Dobbiamo poi pensare che un' azienda deve anche andare incontro alle richieste e ai gusti di un mercato in continua evoluzione pur rimanendo unica nel suo stile. E' per questo che dal 2011 Stefano e sua figlia Elena hanno voluto iniziare la loro nuova, interessante e aggiungerei ben riuscita avventura che vede l'introduzione dell' uso delle anfore di terracotta per l'affinamento di Sangiovese, Syrah, Cannonau e un blend di Vermentino e Nasco della loro nuova linea "Le Anfore".


LASTRICATO 1999
È stata un'annata equilibrata con un luglio e un agosto caldi durante i quali è piovuto circa una decina di volte, mentre la pioggia si è fatta vedere con costanza per tutti i primi 13 giorni di ottobre. Le escursioni termiche e il terreno argilloso che trattiene il caldo di giorno rilasciandolo di notte, mentre durante le ore diurne rilascia il freddo accumulato la notte, hanno fatto si che il vino di questa annata risultasse elegante e fine. È un Sangiovese in purezza affinato in botte grande. Degustando questo Chianti Rufina Riserva siamo rimasti tutti impressionati dalla sua freschezza ed eleganza nonostante i suoi  17 anni: colore di un bel rosso rubino chiaro e brillante, frutta rossa non troppo matura sia al naso che in bocca, spezie, balsamico, acidità e tannino ancora ben presenti, rotondo, di buon corpo, sembra ancora un giovanotto. Un vino che forse non tenderà a migliorare, ma semplicemente perché è già al top, strepitoso, impressionante e rimarrà così ancora per molto.

LASTRICATO 2001
L'andamento climatico è stato abbastanza buono durante tutto l'anno, più caldo delle precedenti annate e con piogge un po' più scarse. Questo si è tradotto in un vino più maturo, di colore più intenso e meno brillante. Al naso si avvertono sentori un po' più evoluti, di frutta matura e spezie dolci e risulta meno balsamico del precedente. In bocca è rotondo, pieno, morbido, segno di un vino maturo ma ancora molto piacevole.

LASTRICATO 2004
L'annata è stata climaticamente equilibrata con primavera fresca e piovosa che ha posticipato il germogliamento, mentre l'estate è stata calda con piogge a spruzzo e ha permesso che il ciclo vegetativo della pianta si riequilibrasse. Le forti escursioni termiche hanno dato al vino una buona eleganza e una interessante ricchezza aromatica, un gran bel vino!

LASTRICATO 2006
Il 2006 è stato un anno caldo, sopratutto durante la vendemmia il che si è tradotto in un vino con una gradazione alcolica un po' più alta, di 14%, anche se in bocca non si avverte. La differenza sostanziale con i vini precedenti sta nel fatto che qui non abbiamo più solo Sangiovese, ma anche un 10% di Merlot e l'affinamento è stato fatto in barrique. Il vino risulta quindi più pronto, morbido e potente, sopratutto un bocca. Di colore intenso, al naso si sente una frutta più matura e si avvertono di più le note tipiche del legno che però non risulta essere invasivo. Il vino è semplicemente diverso ma ugualmente un grande.

LASTRICATO 2008
L'inverno è stato mite e la primavera piovosa con qualche ritardo nella fioritura e nell'allegagione del frutto per cui il grappolo è risultato spargolo ma sano, traducendosi in un vino di qualità maggiore per concentrazione di aromi. Abbiamo ancora il Merlot insieme al Sangiovese e l'affinamento è ancora in barrique. Di colore più carico, al naso si sentono insieme al frutto e alle note balsamiche anche quelle del legno, ancora non ben evoluto. Un vino un po' meno elegante del 2006 e più pronto, maturo.

LASTRICATO 2010
Grande annata, grande vino. Siamo tornati al Sangiovese in purezza e alla botte grande. L'annata è stata generalmente calda con una seconda metà di settembre fresca. Il vino è ancora giovane, elegante, con sentori di frutta rossa, spezie, molto balsamico ed ematico, con una buona acidità, ancora sostenuta, e un tannino setoso, vellutato. Un grande vino che ha ancora avanti a se molti anni.


LASTRICATO 2011
L' annata è stata calda con poca pioggia, un po' difficile, e ci ha dato un vino più alcolico ma la maestria del produttore che ha saputo fare le scelte giuste nei tempi di vendemmia e nell'uso della botte, ha reso il prodotto rendendolo elegante e fresco con un buon tannino fitto, corposo, pieno e rotondo. Un gran bel vino, ancora molto giovane che ha avanti a se un lungo avvenire.


SANGIOVESE IN ANFORA 2011
Abbiamo pensato di introdurre anche questo assaggio per poter fare un confronto fra due vini con stesso vitigno e stessa annata ma con diverso affinamento: uno ha fatto legno e uno ha fatto anfora di terracotta. Questo vino ha fatto meno di 30 giorni fra fermentazione e macerazione e 6 mesi di affinamento in anfora. Al naso emergono le note fruttate, di una frutta rossa matura, ma quello che sorprende di più è la nota floreale di viola quasi macerata, molto tipica; in bocca ha un buon corpo, rotondo, morbido con una acidità un po' meno sostenuta, dovuta probabilmente proprio all'uso della terracotta al posto del legno. L' anfora di terracotta ha la capacità di esaltare, nel bene e nel male, tutte le caratteristiche del vitigno e richiede l'utilizzo di un uva in perfetto stato. Il primo vino fatto con questo nuovo metodo di vinificazione è stato un esperimento ben riuscito che dà grande soddisfazione anche dopo 5 anni.


Un pensiero......
Un grazie di cuore a tutti e in particolare alla famiglia Casadei e agli amici Gianni e Gherardo che hanno reso possibile questa interessantissima degustazione.
E alla fine siamo si diventati tutti un po' pazzi....pazzi per il Sangiovese!


Bianca

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